Maison Collomb, 
maison Luzerna, 
maison Grappein, 
casa dell'Orologio 
Tanti nomi nel tempo, ma una e una sola casa ed unica nel suo genere...

La maison Luzerna
La maison Grappein - o  “casa dell’Orologio” come viene anche chiamata oggi - ha origini antiche; posta in località Revettaz, resta ancora oggi nel pieno centro di Veulla, ossia di Cogne.
Così com’è attualmente - al di là dello stato di abbandono in cui versa - è il risultato di numerosi interventi di rifacimento effettuati nel corso dei secoli; per quanto si potrebbe parlare di un originario gusto tardo barocco.
Jean-Pantaléon Grappein (nonno del celebre dottore) fu l'artefice primo della sua costruzione - dopo aver acquisito gli edifici che in precedenza occupavano l'area; sopra l'ingresso principale fece apporre una targa che riporta le sue iniziali e l'anno del rifacimento: 1767. Alla sua intraprendenza si dovrebbe anche l’intonaco che andò a ricoprire la pietra a vista e gli interventi di “ricucitura” fatti in vari punti. E’ possibile che siano associabili allo stesso periodo le greche angolari (non più visibili), le fasce decorative longitudinali realizzate a mo’ di cintura (e zigrinate) e altre decorazioni come le losanghe perimetrali che si sviluppano lungo la modanatura concava del sottotetto. I collarini alle finestre e le le varie forme geometriche decorative sembrano, invece, essere state realizzate in altri momenti.

 

Nel 1772, in casa Luzerna vi era nato il dottor Grappein - forse il primo della famiglia - che, agli inizi dell’Ottocento, mise mano alla casa e impreziosì i lavori del nonno; fece anche altri rifacimenti come, probabilmente, le volte interne; non è da escludere che, prima di lui, si occupò di qualche riattamento anche suo padre Jean-Pierre (1750-1839), cavaliere della Corona.


Il dottore, dunque, intervenne sull’edificio verosimilmente appena rientrato da Torino; gli orologi realizzati in facciata riportano, infatti, la data 1806. Probabilmente il suo obiettivo ero quello di ingentilire maggiormente quella che era diventata la casa del medico del paese. Rafforzò il tutto con una sorta di tono neoclassico, facendo realizzare anche un paio di curiosi orologi sulle facciate; quelle orientate verso nord-est e verso sud-est.

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